Durante quest’anno sono stato poco assiduo nella gestione di questo blog. Diciamo così.
Vorrei chiedere scusa a tutti i miei lettori: sono venuto meno a quella sia pur piccola responsabilità che una persona si assume aprendo un blog.
In realtà le mie scuse sono tronche: qui non fornisco difatti alcun tipo di spiegazione, cosa che va contro il concetto stesso dello scusarsi; ma allo stesso tempo sono a vostra disposizione per parlarne di persona, magari davanti ad una birra.
A questo punto ricominciamo. Da settimana prossima i miei post riacquisteranno la solita regolarità irregolare che li contraddistingueva nel passato.
Dove eravamo rimasti?
Un piccolo ripasso.
I lettori che capitano qui cercano sui motori di ricerca (in ordine di frequenza):
- un dizionario etimologico della lingua inglese (ne ho segnalato uno online; non contento, ho grabbato tutte le definizioni e le ho raccolte in un unico file, che trovate a vostra disposizione per il download)
- il significato della parola “autoreferenzialità” (simpatico fenomeno che ho trattato in due articoli)
- il dizionario Devoto-Oli online (non c’è, non esiste; io uso il CD allegato alla versione cartacea e che ho provveduto a riversare in un DB; buona parte degli articoli taggati come “devoto-oli” derivano dalle favolose possibilità di ricerca e di ordinamento dei termini che un DB offre)
- qualcosa sulle formule magiche (mi sono dedicato agli incantesimi di Merseburgo, che sono in antico alto tedesco; formule magiche in latino ne esistono a bizzeffe per i motivi descritti nel mio articolo, ma non le trovate su questo blog; non per ora)
- informazioni sul faraone Narmer (espongo un’interessante teoria secondo la quale il primo faraone non è in realtà identificabile come personaggio storico, ma sarebbe invece stato una specie di cassettino in cui mettere dentro “tutti quelli che sono venuti prima” del secondo faraone…)
- antiche parole italiane ancora in uso o comunque di origine latina (i miei articoli sulle parole italiane di antica origine non sono finiti: sono giunto alla lettera R; ma da oggi in poi li riprenderò, prometto)
- qualcosa sulla morbosa paura del vuoto (devo ritenere significativo il fatto che vi interessiate proprio a questa fobia? Utilizzando il mio DB del Devoto-Oli ho elencato tutte le parole che terminano in “fobia”)
- figure retoriche usate in pubblicità (dopo un po’ di insistenze da parte vostra ho scritto un elenco di tutte le figure retoriche utilizzate negli spot, organizzandole in 4 categorie)
- l’espressione “persona falsa” (articolo che devo ad una mia amica: è lei che mi ha segnalato l’utilizzo delle locuzioni “persona vera / persona falsa” nell’ambito dei reality show)
- il significato della parola “carcamano” (ho elencato una serie di definizioni, anche xenofobe, con cui gli italiani sono conosciuti all’estero)
- una storia della lingua inglese (ho riproposto qui i primi capitoli della storia della lingua inglese curata e tradotta da Carlotta Cerri)
- qualcosa su “Leo Ortolani” (e questo è curioso: io ho citato il fumettista solamente nell’ambito di un articolo su vampiri e affini; quindi Rat-Man centra poco, con Sicapisce…)
- un dizionario LIS (ho segnalato l’esistenza di un DVD che contiene il vocabolario della Lingua Italiana dei Segni)
- un corso di ebraico on line (su YouTube esistono undici video introduttivi alla lingua ebraica)
- il significato della parola “eufemismo” (ho scritto un breve elenco di figure retoriche, tra le quali appaiono anche eufemismo e disfemismo)
- il porting per Windows del file grep (all’interno del mio manualetto sulle regular expressions ho fornito un link da cui scaricare il file grep.exe, utilissimo per i programmatori in ambiente Win)
- qualcosa sui bestiari medievali (l’argomento è vastissimo: segnalo un libro e cito una curiosità linguistica)
- il significato della parola “perplime” (Corrado Guzzanti ha fatto scuola, e ora la parola “perplime” smuove anche l’Accademia della Crusca)
- l’etimologia della parola “escort” (ciò che succede in politica si riflette sul giornalismo; le parole utilizzate in quell’ambito, infine, fanno cultura. Per completezza, andatevi a vedere anche il mio articolo sulla parola “puttana”)
- qualcosa sugli Iperborei (popolo balcanico che è entrato in contatto con i greci in occasione di alcuni riti e che ne hanno poi stimolato la fantasia)
Tra gli articoli più visti, invece, spiccano i seguenti:
- Elenco di alcune onomatopee cinesi, tanto per goderci le differenze con cui vengono percepiti (e riproposti) i suoni nelle diverse culture
- Esercizi online sull’italiano, per ripassare un po’ la grammatica
- Una proposta di traduzione del “Padre nostro” in SQL, linguaggio con cui interrogare i DB (e, in questo caso, Dio)
- Un formalismo per la rappresentazione di espressioni temporali quali ad esempio date, durate o indicazioni temporali generiche
- Tabù linguistici ed eufemismi, ovvero tutti quei casi in cui alcune parole risultano troppo forti o fuori luogo
- Incredibilmente, l’elenco delle parole usate nella concia delle pelli; ho pubblicato anche altri glossari, ma questo piace più di tutti…
- Un articolo su come la cultura si rispecchi nella lingua: un popolo dell’Amazzonia si dà la buonanotte dicendo “Non dormire, ci sono serpenti”
- Un elenco di parole inglesi omofone, ovvero che suonano in modo simile
- La mia segnalazione del sito Wordle.net: come rendere un poco più vivace un lessico di frequenza
- Un trucco per scoprire parole e concetti che siano vicini a qualcosa che si ha in mente
- Una breve introduzione alle parole palindrome: in girum imus nocte et consumimur igni
- Etimologia della parola “legge”, con un intervento del Prof. Paolo Marelli
- Una nuova traduzione per le prime parole della Bibbia, dove Dio non crea bensì separa
Ecco, mi sembra un elenco sufficientemente eclettico ed estroso; vedremo se da oggi in poi ne sarò all’altezza.
Buone letture.
viadellaviola
30 settembre 2010
ciao, linguista computazionale, mi ha portata qui il tuo amico 403. la mia domanda è: quanto tempo ci avrai messo per segnare tutti quei link? e poi, ora che ci penso, forse non dovevo usare la parola “segnare”. mi sa che non ti commento più perché tu sei un linguista computazionale e avrò sempre l’ansia di sbagliare le parole.
però ti leggerò.
Samuel Zarbock
1 ottobre 2010
Umamma! Hai provato a vedere nell’elenco delle fobie se c’è qualcosa che descrive le ultime righe del tuo commento? :)
Buongiorno e bentrovata, Viadellaviola. Non ci ho messo tantissimo: un’oretta, credo. Ho elencato tramite gli strumenti statistici di WordPress le parole più cercate e i post più letti, poi mi sono messo lì di buzzo buono a copiare gli indirizzi dei vari post che coincidevano :)
Del resto ve lo dovevo: è da gennaio che ci sono / non ci sono / ci sono di nuovo / ma per finta. Era un modo per ricompensarvi della pazienza.
Grazie del commento: adesso vado di là a ringraziare anche 403. A presterrimo.
sparidinchiostro
2 ottobre 2010
Bentornato. Io sono arrivato in ritardo, va be’… ma tu non ci sei già più.
baci
p
Samuel Zarbock
4 ottobre 2010
Danke.
Vedi però di tornare, che altrimenti festeggiarti non è la stessa cosa :)
(Che razza di commenti…)